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giovedì 22 giugno 2017

“Aspettando il re”, una arguta metafora sulla perdita della supremazia economica americana

Titolo: Aspettando il re
Titolo originale: A Hologram for the King
Regia: Tom Tykwer
Soggetto: Dave Eggers dal romanzo “Ologramma del re” (2012)
Sceneggiatura: Tom Tykwer
Musiche: Johnny Klimek, Tom Tykwer
Produzione paese: UK, Francia, Germania USA, 2016

Cast: Tom Hanks, Sarita Choudhury, Alexander Black, Sidse Babett Knudsen, Khalid Laith, Ben Whishaw, Tom Skerritt, Tracey Faira way, David Menkin, Rolf Saxon, Dhaffer L’Abidine, John Donahue, David Menkin, [...]
Alan Clay (Tom Hanks) è un agente intermediario in procinto di essere licenziato dall’azienda per la quale lavora. Gli si dà un’ultima chance. Viene inviato, infatti, in Arabia Saudita, in una zona dove è in progetto la costruzione di una megalopoli ultramoderna, al fine di ottenere dal re di quel paese un appalto per la fornitura di impianti informatici basati essenzialmente sugli ologrammi, le figure tridimensionali proiettate nello spazio mediante l’uso di raggi laser, usati per videoconferenze. Alan Clay è un uomo in crisi esistenziale, perché è divorziato con una figlia adolescente Kit (Tracey Fairaway) a carico che vorrebbe mandare a studiare in un college se l’affare andasse in porto. Egli si reca in quel paese fiducioso di portare a buon fine l’agognata impresa, ma già dal primo giorno si rende conto che le cose non vanno per il verso giusto. Il re e soprattutto il suo collaboratore, incaricato di occuparsi dell’affare, Karim Al-Ahmed (Khalid Laith), non hanno rispettato la data dell’incontro per assistere alla presentazione e, non si sa, quando saranno presenti. Clay non deve fare altro che attendere. E nell’attesa, “aspettando il re”, analizza la sua situazione familiare, i suoi sensi di colpa per aver chiuso uno stabilimento e mandato a casa centinaia di operai,  e la sua vita passata, che vengono adeguatamente raccontati mediante continui flashback. Grazie all’autista Yousef (Alexader Black),Clay visita il paese e scopre gli usi e i costumi del popolo arabo, le leggi e le condizioni retrograde della donna.
Il film, diretto in modo brioso e spiritoso, non annoia, anzi diverte, e fa scoprire allo spettatore un mondo, quello arabo, in cui la condizione della donna è ben lungi da un’emancipazione adeguata, e dove le usanze e le tradizioni sono molto restrittive e soggette a severe leggi. Vi emergono le profonde discordanze tra un mondo in espansione mediante l’uso dell’alta tecnologia utilizzata, la costruzione di grandi megalopoli, i beni di lusso e un mondo rurale arcaico, permaloso, antiquato e retrogrado dove lo scherzo non è ammesso.
Il regista Tom Tykwer utilizza questa storia come arguta metafora della perdita della supremazia economica americana, il suo assoggettamento alla ricchezza dei paesi arabi produttori di petrolio e il suo fallimento nel competere con potenze economiche emergenti come la Cina.

Filmografia
La mortale Maria (1993), Sognatori d’inverno (1997), Lola corre (1998), La principessa e il guerriero (2000), Heaven (2002), Faubourg Saint-Denis iin Pars, Je t’aime (2006), Profumo – Storia di un assassino (2006), The International (2009), Drei (2010), Cloud Atlas (2012).
Francesco Giuliano

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