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venerdì 24 giugno 2016

“La legge del mercato” non tiene conto dei sentimenti umani

Titolo: La legge del mercato
Titolo originale: La loi du marché
Regia: Stéphane Brizé
Sceneggiatura: Stéphane Brizé, Olivier Gorce
Produzione Stato: Francia 2015

Cast: Vincent Lindon, Yves Ory, Karine De Mirbeck, Matthieu Schaller, Xavier Mathieu, Noël Mairot, Catherine Saint-Bonnet, […]
“La legge del mercato” è un film nudo e crudo diretto in modo magistrale dal regista Stéphane Brizé con un realismo così perfetto da sembrare un documentario. Esso descrive uno spaccato della nostra società, in questa caso di quella francese, immersa in una palude dai limiti indefiniti e dalle numerose insidie provocate dalla crisi economica che non tiene conto della dignità umana. In essa vivono vittime e carnefici, ambedue esseri umani, i cui ruoli sono talmente dinamici da invertirsi e, quando ciò accade, ognuno di loro vede con amarezza come si sta dall’altra parte e avverte pesantemente la violenza psichica che viene esercitata sulle persone senza che si tenga conto della rispettiva dignità umana. Una società, dunque, che trasforma le vittime in carnefici, dove si descrive fino a che punto la morale di un individuo possa sopportare quando perde il lavoro o possa patire quando lavora. Il film, ispirato a fatti realmente accaduti non solo in Francia e dei quali la stampa ne parla sin da quando è iniziata la crisi economica in Europa, descrive la vita di Thierry (Vincent Lindon), un operaio cinquantenne dall’integrità morale encomiabile, che ha una moglie casalinga (Karine De Mirbeck) e un figlio disabile (Matthieu Schaller) che studia con la voglia di riuscire.  Thierry ha perso il lavoro e sta in mobilità ancora per altri nove mesi. Nel frattempo, ha frequentato uno stage come gruista che, però, non gli ha permesso di trovare lavoro, ed ha presentato il proprio curriculum vitae presso diverse aziende che, in fase di colloquio, lo umiliano fortemente infierendo sulla sua dignità umana. Thierry riuscirà, finalmente, dopo tante delusioni ad avere un posto di lavoro come vigilante presso un grande supermercato, il cui direttore è una persona insensibile e arrivista che vuole a tutti i costi licenziare diversi dipendenti usando anche pretesti futili e insignificanti. Per questo motivo e per il ruolo che svolge, Thierry si troverà a dovere assistere inerme all’interrogatorio sia di diversi clienti che hanno taccheggiato oppure a soprusi e sopraffazioni su alcune dipendenti che si sono comportate “illecitamente” nell’esercizio del loro lavoro. Thierry si rende subito conto che da vittima, sentendosi complice di questi comportamenti illeciti della direzione, inconsapevolmente è diventato carnefice. Allora ci si chiede se per lavorare si possa accettare tutto?
Il film al Festival di Cannes 2015 ha assegnato a Vincent Lindon il Premio Migliore interpretazione maschile e il Premio César 2016 a Vincent Lindon per Migliore attore protagonista. Il regista, invece, ha ottenuto soltanto la candidatura ai suddetti premi.
Filmografia
Le bleu des villes (1999), Je ne suis pas là pour etre aimé (2005), Entre adultes (2006), Mademoiselle Chambon (2009), Quelques heures de printemps (2012).
Francesco Giuliano