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giovedì 6 febbraio 2014

I parenti serpenti riemergono da “I segreti di Osage County”

Titolo: I segreti di Osage County
Titolo originale: August: Osage County
Regia: John Wells
Sceneggiatura: Tracy Letts
Produzione: USA 2013

Cast: Meryl Streep, Julia Roberts, Ewan McGregor, Chris Cooper,  Juliette  Lewis, Abigail Breslin, Benedict  Cumberbatch, Margo Martindale,  Dermot Mulroney, Sma Shepard, Misty Upham,  Will Coffey, […]
Le prime immagini del film “I segreti di Osage County” (2013) ritraggono un paesaggio dell’Oklahoma, immenso, secco, caldissimo, asfissiante, spoglio di alberi, che ben si adatta alla citazione del drammaturgo T.S. Eliot, premio Nobel per la Letteratura (1948), fatta dal vecchio poeta Beverly Weston (Sam Shepard) che abita, in una casa di quel territorio desolato, assieme alla moglie Violet Weston (Meryl Streep). Non è un caso che sia stato citato il grande poeta americano che ha scritto diversi poemi, tra cui “Gli uomini vuoti” da cui, parafrasando alcuni versigli occhi non sono qui/ qui non vi sono occhi/ in questa valle di stelle morenti/ in questa valle vuota/ questa mascella spezzata dei nostri regni perduti/ in quest'ultimo dei luoghi d'incontro/ noi brancoliamo insieme/ evitiamo di parlare/ ammassati su questa riva del tumido fiume/ privati della vista, a meno che/ gli occhi non ricompaiano/ come la stella perpetua/ rosa di molte foglie/ del regno di tramonto della morte/ la speranza soltanto/ degli uomini vuoti.”, si evince la premessa del dramma che si svolgerà nel film. Un’anticipazione questa che lascia presagire i momenti funesti e ricchi di travaglio interiore che gravitano attorno a Violet, malata di tumore alla bocca, che fuma in modo insensato e si rifornisce continuamente di psicofarmaci come se fossero caramelle. Continui sproloqui e pesanti scenate con il marito Beverly evidenziano il suo precario stato di salute mentale e la sua scarsa sensibilità, o meglio la sua aridità d’animo come l’ambiente in cui vive. A dirla con le parole di Ian McWan, tratte dal romanzo “Bambini nel tempo” tra moglie e marito “Ormai non esisteva più alcun conforto reciproco, alcun contatto, non un gesto d’amore. L’antica intimità, il consolidato assioma in base al quale loro due stavano dalla stessa parte, non valeva più. Rimanevano avvinghiati al loro smarrimento e taciti rancori incominciarono a crescere”, tant’è che Beverly per la sua spiccata sensibilità e per la perdita della capacità di sopportare  la moglie scompare. Ovviamente, Violet avvisa le tre figlie Barbara (Julia Roberts), Karen (Juliette Lewis) e Ivy (Julianne Nicholson) della scomparsa del marito, il cui corpo sarà ritrovato subito dopo  esanime nel lago dove si recava spesso a pescare. Un evento funesto che determina il ricongiungimento di tutti i componenti della famiglia, compresa la sorella Mattie Fae Aiken (Margo Martindale) con il marito Charlie Aiken (Chris Cooper), una specie di ritorno al passato, da cui deriva una miscellanea di fatti tra presente e passato dove “Il tempo presente e il tempo passato sono forse presenti entrambi nel tempo futuro. E il tempo futuro è contenuto nel tempo passato” proferendo sempre le parole del citato T.S. Eliot nei “Quattro quartetti”.
Dagli incontri e dagli scontri che si susseguono, si viene a creare tra i vari parenti, quei “parenti serpenti” che descrive  magnificamente e con grande accuratezza nell’omonimo film (1992) Mario Monicelli, un’emulsione di sentimenti opposti, anche di amore e di odio, inibiti e repressi da cui emergono dei “segreti” terribili che, aggiunti ad un comportamento esageratamente opprimente di Violet, determinano una tale diaspora che Violet perderà anche Ivy l’unica figlia che fino ad allora era rimasta con lei, e rimarrà sola, accompagnata dalla badante indiana, cheyenne, Johanna Monevata (Misty Upham), l’unica donna, tra tutte, che mostrerà di possedere e salvaguardare tutti quei valori umani ancestrali che sono stati persi per sempre dalla società moderna.
Il film, magistralmente diretto da  John Wells e tratto dall’opera teatrale “August: Osage County”, che ha vinto il Premio Pulitzer (edita da BUR – Rizzoli), ha visto due magnifiche attrici, Meryl Steep e Julia Roberts, che ancora una volta hanno mostrato tutta la loro bravura tant’è che la prima ha ottenuto la nomination come migliore attrice protagonista sia al Premio Oscar 2014 che al Golden Globes 2014, mentre la seconda ha avuto, oltre ai premi citati prima, anche la nomination come migliore attrice non protagonista al BAFTA (British Academy of Film and Television Art) 2014.