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martedì 18 febbraio 2014

Sorrentino conquista Londra

Un nuovo trionfo per Paolo Sorrentino, gli regista napoletano, con il suo capolavoro, "La Grande Bellezza" vince anche il premio Bafta, il principale riconoscimento cinematografico inglese come miglior film straniero.
Sorrentino è il primo italiano a vincere il premio (che è stato assegnato a Londra nello scorso fine settimana) dopo massimo Troisi, che già defunto aveva trionfato nel 1994 il "Postino".
Si alimentano così le speranze per la notte degli Oscar e una ampia parte della critica cinematografica inglese e americana considera come reali le possibilità di un trionfo a Los Angeles.
C'è spazio per sognare.


Paolo Sorrentino, vincitore  Londra del Premio Bafta

http://stanzedicinema.com/tag/paolo-sorrentino/


La Grande Bellezza, l' ultimo film di Paolo Sorrentino

http://www.elantepenultimomohicano.com/2013/04/la-grande-bellezza-trailer.html






https://www.facebook.com/pages/Paolo-Sorrentino/179611012120846?ref=hl





giovedì 13 febbraio 2014

La Mossa del Pinguino. Claudio Amandola esordisce alla regia.

"La Mossa del Pinguino"  è una commedia prodotta nel 2013 e in uscita nelle sale il 6 Marzo del 2014, il vede alla regia un esordiente, nel ruolo, Claudio Amendola; nel cast partecipano Ricky Memphis, Francesca Inaudi, Eduardo Di Leo e Ennio Fantastichini.
La trama racconta l' avventura di quattro uomini che ormai prossimi alla mezza età insoddisfatti e scontenti decidono di inseguire il sogno olimpico dopo aver scoperto una disciplina particolare come il Curling.
Ci riusciranno, ma solo dopo roccambolesche avventure.
Il film è divertente, ma banale, si tratta della classica commedia a lieto fine, prima di pretese intellettuali.

Ecco il Trailer



Claudio Amendola, La Mossa del Pinguino

La leggenda del Santo Bevitore.

"La Leggenda del Santo Bevitore" è un bellissimo film del 1988, diretto da Ermanno e ispirato a un racconto del grandissimo scrittore austriaco Joseph Roth.
Il romanziere scrisse il racconto durante gli ultimi giorni della sua vita, mentre completamente alcolista aspettava la morte un albergo dei poveri di Parigi.
Il Film ha vinto numerosi premi, tra i quali ricordiamo due Leoni d' Oro a Venezia e vari David di Donatello e Nastri d' Argento.
La trama racconta di ultimi giorni della vita Andreas Kartack, un uomo povero, onesto e alcolizzato che riesce a terminare la sua esistenza degnamente grazie alla generosità di alcuni benefattori.
Olmi riesce a descrivere mirabilmente la mistica fine di Andreas e a riproporci il sogno di quella morte umana di Joseph Roth tanto desiderata da trasformarsi in un libro meraviglioso libro.


La Leggenda del Santo Bevitore, Ermanno Olmi

Foto di Proprietà di:
http://www.ivid.it/fotogallery/ismod_index.php?i_section=detail&i_categoria=1&i_id=289602

mercoledì 12 febbraio 2014

Sorrentino arriva l' Endosement di Tornatore

Sono molti a credere che Paolo Sorrentino abbia possibilità reali di vincere il premio Oscar per miglior film in lingua straniera, tra in tanti c'è né uno un po` più speciale degli altri:
Giuseppe Tornatore, il regista di tanti capolavori, tra i quali possiamo ricordare "Nuovo Cinema Paradiso" vincitore del Oscar nel 1990.
Il regista siciliano ha dichiarato in una intervista rilasciata nel mese di Gennaio "sono molto contento e credo che Paolo Sorrentino con "La Grande Bellezza" abbia molte possibilità".
Aumenta intanto l' attesa per la notte degli Oscar e presto scopriremo se un italiano tornerà a trionfare negli States.


La Grande Bellezza, Paolo Sorrentino

Giuseppe Tornatore

"Razza Bastarda", l' esordio alla regia di Alessandro Gassmann

La carriera di regista di Alessandro Gassmann   inizia con un film drammatico "Razza Bastarda"  che racconta la dura e porca vita alcuni immigrati rumeni nella periferia romana.
"Razza Bastarda" si ispira a un testo teatrale realizzato nel 1984 da un autore cubano, Renato Poivold , ambientato negli anni 60 nel Bronx e portato a Broadway da Robert De Niro per 6 settimane.
Gassmann ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione che alcune periferie, nel caso il quartiere casilino a Roma, ormai assomigliano terribilmente alla periferia americana di quegli anni.
La trama racconta la drammatica vicenda di Roman (interpretato dallo stesso Alessandro Gassmann) che arrivato in Italia da 30 anni vive una vita fatta di spaccio e piccola delinquenza. L'unica cosa che riesce a regalargli felicità è l'amore per il figlio, Nicu (Giovanni Ansaldo) al quale vorrebbe regalare una esistenza migliore, allo stesso tempo Nicu si vergogna del padre che cerca di nascondere alla fidanzatina.
"Razza Bastarda" è un film triste e emozionante, dove si intrecciano affetto e criminalità; giustizia sociale e delitto. Alessandro Gassmann riesce a raccontare l' amore degli emarginati e a farci domandare cosa sia davvero la cattiveria.


Alessandro Gassmann, il Regista di "Razza Bastarda"

martedì 11 febbraio 2014

Carlo Virzi, il fratello musicista

Carlo Virzi è stato per 4 anni il cantante e chitarrasta del gruppo Snaporaz, una band livornese di musica Indi-Rock che ha ottenuto un grande successo tra gli appassionati del genere.
Carlo Virzi è anche l' Autore delle musiche di tutti i film del fratello Paolo e  il Regista due film di basso successo: "l'Estate del mio Primo Bacio" e il "Più Grande di Tutti".
Di lui apprezzo  soprattutto la collaborazione con il fratello nella realizzazione di quei film come Ovosodo hanno avuto una parte importante all'interno della commedia italiana e che fanno di loro una delle famiglie più importanti della nostra cultura cinematografica.

"Il Capitale Umano", il Nord-est secondo Virzi

L' uscita nelle sale del "Capitale Umano", l`ultimo film di Paolo Virzi, avvenuta nelle sale nel Gennaio del 2014, è stata accompagnata da numerose polemiche.
Nella sua ultima opera il regista torinese si ispira a un omonimo libro Stephen Amidon e racconta un Nord-Est decaduto e corrotto, dove la coscienza è muta di fronte ai peccati della avarizia.
Buona parte della comunità brianzola ha attaccato duramente il regista considerandolo colpevole di realizzare una visione distorta della loro terra e a mio parere dimenticando che il film non descrive una verità assoluta, ma solo un aspetto di una realtà complessa,
Virzi è bravissimo a descrivere un dramma e una decadenza territoriale che non deve però farci dimenticare quella parte di capitalismo sano e produttivo che ancora tiene in piedi il nostro paese.
Il regista Paolo Virzi

Un Italiano agli Oscar

Sette anni dopo l' ultima Nomination di Cristina Comencini e quattordici anni dopo il trionfo di Roberto Benigni, un altro italiano è in corsa per il Premio Cinematografico più importante: l' Oscar.
Paolo Sorrentino si presenta a Los Angeles con la candidatura al Premio per miglior Film straniero, forte del trionfo ai Golden Globe. Lo fa con una pellicola, "La Grande Bellezza" descrive una Roma allo stesso tempo mistica e moderna, popolare e poetica e lo fa con cast di attori italiani.
Per aggiudicarsi l' Oscar dovrá superare film di grande livello come la produzione cambogiana "The Missing Picture" e la belga "The Broken Circle Breakdown".
Chissà se il rilancio del Made in Italy non debba passare per il Cinema.
La Grande Bellezza
La Grande Belleza, Locandina in spagnolo

giovedì 6 febbraio 2014

I parenti serpenti riemergono da “I segreti di Osage County”

Titolo: I segreti di Osage County
Titolo originale: August: Osage County
Regia: John Wells
Sceneggiatura: Tracy Letts
Produzione: USA 2013

Cast: Meryl Streep, Julia Roberts, Ewan McGregor, Chris Cooper,  Juliette  Lewis, Abigail Breslin, Benedict  Cumberbatch, Margo Martindale,  Dermot Mulroney, Sma Shepard, Misty Upham,  Will Coffey, […]
Le prime immagini del film “I segreti di Osage County” (2013) ritraggono un paesaggio dell’Oklahoma, immenso, secco, caldissimo, asfissiante, spoglio di alberi, che ben si adatta alla citazione del drammaturgo T.S. Eliot, premio Nobel per la Letteratura (1948), fatta dal vecchio poeta Beverly Weston (Sam Shepard) che abita, in una casa di quel territorio desolato, assieme alla moglie Violet Weston (Meryl Streep). Non è un caso che sia stato citato il grande poeta americano che ha scritto diversi poemi, tra cui “Gli uomini vuoti” da cui, parafrasando alcuni versigli occhi non sono qui/ qui non vi sono occhi/ in questa valle di stelle morenti/ in questa valle vuota/ questa mascella spezzata dei nostri regni perduti/ in quest'ultimo dei luoghi d'incontro/ noi brancoliamo insieme/ evitiamo di parlare/ ammassati su questa riva del tumido fiume/ privati della vista, a meno che/ gli occhi non ricompaiano/ come la stella perpetua/ rosa di molte foglie/ del regno di tramonto della morte/ la speranza soltanto/ degli uomini vuoti.”, si evince la premessa del dramma che si svolgerà nel film. Un’anticipazione questa che lascia presagire i momenti funesti e ricchi di travaglio interiore che gravitano attorno a Violet, malata di tumore alla bocca, che fuma in modo insensato e si rifornisce continuamente di psicofarmaci come se fossero caramelle. Continui sproloqui e pesanti scenate con il marito Beverly evidenziano il suo precario stato di salute mentale e la sua scarsa sensibilità, o meglio la sua aridità d’animo come l’ambiente in cui vive. A dirla con le parole di Ian McWan, tratte dal romanzo “Bambini nel tempo” tra moglie e marito “Ormai non esisteva più alcun conforto reciproco, alcun contatto, non un gesto d’amore. L’antica intimità, il consolidato assioma in base al quale loro due stavano dalla stessa parte, non valeva più. Rimanevano avvinghiati al loro smarrimento e taciti rancori incominciarono a crescere”, tant’è che Beverly per la sua spiccata sensibilità e per la perdita della capacità di sopportare  la moglie scompare. Ovviamente, Violet avvisa le tre figlie Barbara (Julia Roberts), Karen (Juliette Lewis) e Ivy (Julianne Nicholson) della scomparsa del marito, il cui corpo sarà ritrovato subito dopo  esanime nel lago dove si recava spesso a pescare. Un evento funesto che determina il ricongiungimento di tutti i componenti della famiglia, compresa la sorella Mattie Fae Aiken (Margo Martindale) con il marito Charlie Aiken (Chris Cooper), una specie di ritorno al passato, da cui deriva una miscellanea di fatti tra presente e passato dove “Il tempo presente e il tempo passato sono forse presenti entrambi nel tempo futuro. E il tempo futuro è contenuto nel tempo passato” proferendo sempre le parole del citato T.S. Eliot nei “Quattro quartetti”.
Dagli incontri e dagli scontri che si susseguono, si viene a creare tra i vari parenti, quei “parenti serpenti” che descrive  magnificamente e con grande accuratezza nell’omonimo film (1992) Mario Monicelli, un’emulsione di sentimenti opposti, anche di amore e di odio, inibiti e repressi da cui emergono dei “segreti” terribili che, aggiunti ad un comportamento esageratamente opprimente di Violet, determinano una tale diaspora che Violet perderà anche Ivy l’unica figlia che fino ad allora era rimasta con lei, e rimarrà sola, accompagnata dalla badante indiana, cheyenne, Johanna Monevata (Misty Upham), l’unica donna, tra tutte, che mostrerà di possedere e salvaguardare tutti quei valori umani ancestrali che sono stati persi per sempre dalla società moderna.
Il film, magistralmente diretto da  John Wells e tratto dall’opera teatrale “August: Osage County”, che ha vinto il Premio Pulitzer (edita da BUR – Rizzoli), ha visto due magnifiche attrici, Meryl Steep e Julia Roberts, che ancora una volta hanno mostrato tutta la loro bravura tant’è che la prima ha ottenuto la nomination come migliore attrice protagonista sia al Premio Oscar 2014 che al Golden Globes 2014, mentre la seconda ha avuto, oltre ai premi citati prima, anche la nomination come migliore attrice non protagonista al BAFTA (British Academy of Film and Television Art) 2014.