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giovedì 13 dicembre 2012

“Ruby Sparks” è un bel film con una sottile vena romantica dove l’immaginazione gioca con la realtà

Titolo: Ruby Sparks
Regia: Valerie Faris e Jonathan Dayton
Sceneggiatura: Zoe Kazan
Produzione: USA 2012
Cast: Paul Dano, Zoe Kazan, Annette Bening, Antonio Banderas, Chris Messina, Elliott Gould, Deborah Ann Woll, Alia Shawkat, Aasif Mandvi, […]
La coppia di registi Valerie Faris e Jonathan Dayton con la originale sceneggiatura di Zoe Kazan (nipote del grande regista turco Elia Kazan morto a 94 anni, nel 2003) che interpreta una delle protagoniste del film, Ruby, ha forgiato un bel film, originale, singolare, bizzarro e anche divertente. Una commedia che fa sorridere ma al tempo stesso fa pensare perché fa giocare in maniera magnifica, eccelsa direi, l’immaginazione con la realtà, l’astratto con il concreto,  la fantasia con  la ragione. Soprattutto le parole scritte con le azioni. Una commedia dalle tinte forti dove si evidenziano anche i connotati filosofici connessi con quella corrente filosofica chiamata idealista soggettivista, secondo la quale  il mondo esiste solo nella mente dell’uomo e che tutto ciò che governa il mondo altro non è che frutto dell’immaginazione umana. Che cosa è uno scrittore se non un idealista soggettivista che con la forza dell’immaginazione crea tutto ciò che vuole e lo trasporta al lettore che è indotto a crederci? Nel film è Calvin (Paul Dano) il giovane scrittore che gioca con l’immaginazione e commette “un incesto mentale” descrivendo nella sua bozza una donna bella, Ruby Sparks, a cui dà dei connotati ovviamente a lui confacenti - viso stupendo, occhi verdi, capelli rossi, pelle vellutata, simile ad una dea in definitiva, - così vicini alla realtà che riesce a renderla “reale”. Tant’è che ad un certo punto egli di Ruby dice al fratello incredulo Harry : “Lei mi si è presentata da sola, io ho avuto la fortuna di poterla descrivere”. Con Ruby, Calvin convive beatamente, fa l’amore, va a passeggiare, litiga, e così via. La “costruisce” così bene da farla credere "reale" al fratello Harry (Chris Messina), alla cognata Mabel (Alia Shawkat), alla madre Gertrude (Annette Bening) e al suo compagno Mort (Antonio Banderas). È formidabile, interessante e trascinante il gioco che ne deriva tra il creatore Calvin e la sua creatura Ruby. Calvin è stato stimolato inconsapevolmente a scrivere di Ruby,  cioè a forgiare e ad amare una propria creatura, in seguito ad un rapporto sbagliato tra lui e una donna. Dopo avere avuto, infatti, una lunga e coinvolgente relazione amorosa con una bella ragazza, Lila (Deborah Ann Woll), si trova abbandonato, entra in depressione  ed è costretto a ricorrere alle cure analitiche dello psichiatra dottor Rosenthal (Elliott Gould). Non è una metafora dei nostri tempi questa storia, dove ognuno di noi tende ad isolarsi da una società disumana e a crearsi un mondo tutto proprio al fine di dare alla vita un senso? A crearsi un mondo virtuale vivibile e umano? Non è un ritorno al romanticismo? Ottima la recitazione dei due attori protagonisti Paul DanoZoe Kazan, la cui bravura viene messa in risalto soprattutto per la presenza di attori famosi come Annette Bening, Antonio Banderas ed  Elliott Gould.