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venerdì 24 febbraio 2012

L’umanità osannata nel film “Paradiso amaro” di Alexander Payne



Titolo: Paradiso amaro
Regia: Alexander Payne
Produzione:USA, 2011
Cast: Gorge Clooney, Shailene Woodley, Robert Forster, Judy Greer, Beau Bridges, Mattew Lillard, Nick Krause, Amara Miller, […]

Ho scritto e pubblicato la recensione di questo film straniero sul questo blog del cinema italiano in quanto l’argomento che affronta e i personaggi che agiscono attorno ad esso sono universali e anche perché, anche se è ambientato nelle isole Hawaii, riguarda noi tutti da vicino. Non solo queste isole ma tutto il mondo, infatti, può risultare per ciascuno dei suoi abitanti con le proprie ansie, con i propri comportamenti, con i propri errori, con le proprie gioie e i propri dolori, un “paradiso amaro”. Questo film diretto da Alexander Payne, grande regista del neorealismo americano, di cui non posso dimenticare il bellissimo A proposito di Schmidt interpretato dal magnifico attore Jack Nicholson, descrive una storia umana tra tante storie umane, quella di una famiglia come molte altre costituita da marito (George Clooney), moglie e due figlie, la stravagante Alexandra (Shailene Woodley) e la disorientata Scottie (Amara Miller). La narrazione degli eventi, che si susseguono nel film e che coinvolgono tutti i componenti di questa famiglia, è fatta con un sottile velo di ironia che strappa sorrisi anche quando si dovrebbe piangere o quanto meno si dovrebbe stare afflitti. Payne origina, infatti, nello spettatore con il susseguirsi di situazioni inaspettate (così come avviene nello scorrere naturale della vita di ognuno di noi) un dispiacere misto ad ilarità perché così è la vita: alcune circostanze tragiche a volte sono così particolari che trascendono nel comico.
Payne realisticamente cerca di dare delle risposte a certe domande prodotte da contesti che possono sembrare assurdi, in cui si potrebbe trovare una persona qualsiasi.
Come si dovrebbe comportare un marito che scopre, mentre la moglie è già in coma irreversibile, che questa lo ha tradito con un altro uomo?
Come si dovrebbe comportare un marito nei confronti dei parenti e degli amici sapendo che la moglie morente, ormai in stato vegetativo, ha fatto un testamento biologico?
Come si dovrebbe comportare un padre nei confronti delle figlie ancora minorenni e dalle condotte non normali, di cui si è sempre disinteressato per aver messo il lavoro al primo posto?
Come si dovrebbe comportare un padre nei confronti delle figlie che usano un linguaggio scurrile e non seguono i canoni di un’educazione corretta per essere state trascurate?
Come di dovrebbe comportare un uomo di affari quando scopre che l’uomo (Mattew Lillard) che ha avuto la relazione amorosa con la moglie è uno che dovrebbe avere lauti guadagni da una transazione di cui egli è il deus ex machina?
Come si dovrebbe comportare un padre, rimasto vedovo, nei confronti delle figlie?

A tutte queste domande Payne cerca di rispondere concretamente, con oculata destrezza e con particolare abilità, mettendo in risalto soprattutto l’aspetto profondamente umano di ogni individuo con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.
Il film esprime tanta umanità e affronta questioni un po’ particolari che ci riguardano da vicino, come quello dei figli abbandonati a loro stessi perché i genitori si disinteressano della loro educazione, o come quello del testamento biologico, o come quello di dare un senso alla vita e della vita stessa, o, ancora, come quello del sentimento, fulcro essenziale dei rapporti affettivi.

Gorge Clooney dimostra di essere un grande attore maturo e anche gli altri attori, tra cui Robert Forster, Judy Greer e Beau Bridges, hanno mostrato di saper fare il loro mestiere.


Fonti:
http://www.mymovies.it/film/2011/thedescendants/poster/