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domenica 30 ottobre 2011

In "Noi credevamo", gli Italiani sono idealisti o gattopardi?




"Noi Credevamo" è un film che mi ha fatto commuovere attimo dopo attimo perchè riprende, in modo magistrale, il sempreterno tema Meridionale, che si è esteso a tutta la nazione. Tratto da “Il gattopardo” di G. Tomasi di Lampedusa e visto da chi lo ha vissuto in prima persona, il film sviluppa la vita di tre giovani che credono, seppur tra reciproci sospetti, di cambiare il mondo in cui vivono, aspirando all’eliminazione fisica di re o di imperatori che quel mondo di retaggio medievale proteggono e salvaguardano a tutti i costi. Un mondo fatto di angherie, di sopraffazioni, di violenze, di prepotenze, di ferocie espletate dal potere assoluto dei monarchi, come al solito, sulla povera gente. Si snoda in questo film, sequenza dopo sequenza, la costruzione perfetta del contrasto evidente tra quei giovani genuini sognatori, mossi dagli ideali ispirati dalla Giovine Italia e da Giuseppe Mazzini, e i falsi, ipocriti, infidi menzogneri innovatori che cavalcano inizialmente la spinta emotiva rivoluzionaria di quelli, sfruttandola per il proprio tornaconto: sostituire al potere costituito un altro potere, al fine di “cambiare tutto perché tutto rimanga come prima”. Da ciò emerge il carattere fortemente pessimista del film, magistralmente diretto da Martone. Carattere che viene ingenerato già dal titolo “Noi credevamo” … di cambiare il mondo! Invece, il mondo è in mano sempre dei soliti noti, che aspettano dietro l'angolo.




Bravi tutti gli attori, Lo Cascio, Zingaretti, Servillo, ecc., e il regista che ha saputo assegnare loro il carattere del personaggio interpretato ma che,forse, poteva evitare di utilizzare più attori per descrivere le varie fasi della vita dei tre protagonisti principali. (Francesco Giuliano)





Mario Martone:
http://info-italia-cinema.blogspot.com/2011/10/mario-martone-un-pezzo-del-nuovo-cinema.html

Recensione del film di Giancarlo Milone:
http://info-italia-cinema.blogspot.com/2011/10/noi-credevamo-martone-racconta-storie.html
Fonti: